venerdì 8 ottobre 2010

Errato il modello dominante per la formazione del sistema solare?

Nuove teorie tenderebbero a smentire l'ipotesi sulla formazione dei pianeti del sistema solare e soprattutto due idee sembrano particolarmente interessanti, quella di Brown dell'istituto di tecnologia di Pasadena e quella di Alex Parker, uno studente laureato in astronomia presso l'università di Victoria nella Columbia Britannica in Canada.

Entrambe le teorie, sono nate studiando la fascia di Kuiper, una regione che si estende fino a 50 UA dal sole e nella quale sono stati scoperti molti oggetti. Le due ipotesi, sono una a supporto dell'altra e soprattutto escluderebbero l'idea della crescita esponenziale dei pianeti da precursori più piccoli. Secondo Michael Brown la maggior parte degli oggetti presenti nella fascia di Kuiper si sarebbero formati per collisioni fra oggetti di pari taglia, modello che il ricercatore chiama, della crescita piramidale.

Questo perchè egli dice nella fascia di Kuiper ci possono essere corpi composti interamente di roccia e con densità superiore a 3 grammi per centimetro cubo e corpi invece, interamente ghiacciati con densità molto più bassa. Una posizione intermedia è occupata da Plutone con oltre 2 grammi per centimetro cubo. Se tutti i corpi si fossero creati per aggregazione avrebbero dovuto avere una densità molto più uniforme. Parker, inoltre, ha studiato i sistemi binari presenti nella fascia di Kuiper e lontani dal sole 6-7 miliardi di chilometri, Secondo una teoria, detta di Nizza,questi sistemi si sarebbero formati più vicino al sole dove potrebbe esere facilmente spiegata la loro crescita veloce, mentre poi sarebbero stati allontanati da drammatici cambiamenti, che avrebbero coinvolto le orbite dei pianeti, ad esempio Nettuno. Ma secondo Parker l'ipotesi non regge anche perchè oltre il 30% di questi oggetti sono binari e fra i più famosi ci sono Plutone e Caronte ma ce ne sono molti altri, che sarebbero stati distrutti se ci fossero stati eventi così distruttivi nella fascia di Kuiper.

 Quindi la teoria di Parker potrebbe confermare quella di Brown, anche se ipotizzare una formazione in situ, per gli oggetti della fascia di Kuiper dovrebbe poter essere spiegato con una loro formazione molto più veloce, di quella che la teoria classica prevede. L'idea però delle collisioni fra blocchi uguali del materiale di partenza della nebulosa protoplanetaria potrebbe far ipotizzare che siano giuste le teorie, che potrebbero rivoluzionare quelle classiche, anche se come dicono i ricercatori sono ancora in fieri.

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