La Nasa in una conferenza stampa ha annunciato la scoperta di un nuovo tipo di batterio chiamato GFAJ-1, che è un membro di un gruppo di batteri, chiamato “ Gammaproteobacteria", trovato a Mono Lake nella California Settentrionale, nella zona dove sono stati trovati molti altri archeobatteri inusuali. Con il termine archeobatteri vengono definiti batteri che riescono a vivere in condizioni proibitive per gli altri, come gli alofili ed i termoacidofili.
Questo tipo di batterio, sorprendentemente riesce a sostituire, in caso di mancanza, il fosforo con l'arsenico e continuare a crescere ed a riprodursi. Questo ribalta le leggi sulle forme viventi che non importa quanto diverse possano essere ma si basano su sei elementi principali, fosforo, zolfo, carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Del resto non si può dimenticare che una delle teorie della nascita della vita sulla terra era proprio legata alla provenienza aliena dei primi microorganismi, magari arrivati sulla terra con delle meteoriti.
Wolfe-Simon,astrobiologo della Nasa ha detto che la scoperta di un microbo con un DNA così adattabile, costringe gli scienziati a mettere in discussione quello che hanno a lungo ritenuto come vero, ossia che tutta la vita è basata sugli stessi sei componenti.
Bisognerebbe a questo punto capire se magari, gli stessi studiosi abbiano trovato anche su Marte dei microorganismi di questo tipo, cosa che in effetti non è chiara. In ogni caso la scoperta porterà ad una profonda rivoluzione delle teorie sull'evoluzione della vita sulla terra ed anche della chimica organica, e della biochimica dove verranno studiati questi composti contenenti arsenico ed anche ovviamente della microbiologia.
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venerdì 3 dicembre 2010
Scoperto un nuovo tipo di batterio che potrebbe ribaltare le leggi della vita
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lunedì 13 settembre 2010
Marte, una volta pieno di acqua e vulcani
Nuove ricerche basate sugli isotopi del carbonio presente nell'anidride carbonica e in quelli dell'ossigeno, fanno supporre che in tempi geologici recenti l'acqua abbia interagito con la superficie del pianeta e che ci sia stata anche attività vulcanica su Marte, in tempi non molto remoti.
Parecchie informazioni derivano dai campioni di CO2 prese sul pianeta dalla sonda Phoenix che non è ora più operativa. Phoenix ha, però, accuratamente misurato gli isotopi presenti nella CO2 dell'atmosfera marziana. In base a questi dati, sembrerebbe che ci fosse acqua vicina allo zero sulla superficie del paese, mentre sorgenti calde, tipo quelle di Yellowstone, sarebbero state piuttosto rare.
Tutte le misurazioni sono state effettuate tramite uno strumento presente su Phoenix e chiamato evolve gas analyzer .In base alla percentuale di isotopi riscontrata, come dettto è risultato che Marte sia stato un pianeta molto più attivo di quello che si pensasse e ciò ha contribuito ad alimentare la sua anidride carbonica atmosferica, inoltre parte di quest'ultima, ha reagito con l'acqua presente sulla superficie, che era abbastanza abbondante da influenzare la composizione dell'atmosfera attuale.
Parecchie informazioni derivano dai campioni di CO2 prese sul pianeta dalla sonda Phoenix che non è ora più operativa. Phoenix ha, però, accuratamente misurato gli isotopi presenti nella CO2 dell'atmosfera marziana. In base a questi dati, sembrerebbe che ci fosse acqua vicina allo zero sulla superficie del paese, mentre sorgenti calde, tipo quelle di Yellowstone, sarebbero state piuttosto rare.
Tutte le misurazioni sono state effettuate tramite uno strumento presente su Phoenix e chiamato evolve gas analyzer .In base alla percentuale di isotopi riscontrata, come dettto è risultato che Marte sia stato un pianeta molto più attivo di quello che si pensasse e ciò ha contribuito ad alimentare la sua anidride carbonica atmosferica, inoltre parte di quest'ultima, ha reagito con l'acqua presente sulla superficie, che era abbastanza abbondante da influenzare la composizione dell'atmosfera attuale.
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