venerdì 31 dicembre 2010

2010: tecnologia e ricerca procedono insieme

Il 2010 è stato un anno importante tanto per le scoperte quanto per i nuovi strumenti tecnologici che hanno permesso di compierle. Da poco è giunta la notizia della scoperta effettuata dagli astrobiologi della Nasa di microorganismi in grado di vivere anche in realtà diverse dalla nostra, nell' immensità dell'universo, in quanto in grado di poter crescere sostituendo il fosforo con l'arsenico.



Ma altre importanti avvenimenti e scoperte hanno caratterizzato il 2010, ad esempio il Wide-Field Infrared Survey Explorer (WISE) ha rilasciato le sue prime immagini riguardanti la costellazione Carina che ha oltre 3000 stelle, che potrebbero servire per effettuare mappe spaziali molto più accurate e inoltre il rover della Nasa ha trovato l'acqua sotto la superficie di Marte. E' vero anche che Obama ha messo fine al programma che intendeva costruire basi sulla luna, perchè troppo costoso. Questo però potrebbe lasciare spazio alle iniziative private, ad esempio Boeing e Space Adventures hanno stretto una partner-ship mirata a costruire un'industria del turismo spaziale e SpaceX è riuscita a lanciare il suo razzo Falcon 9 nello spazio.

Anche nel mare la vicenda del Golfo del Messico con la fuoriuscita di petrolio ha portato gli scienziati a sperimentare sempre nuove tecnologie anti- inquinamento. Ma sempre legato al mare, parecchi ricercatori hanno prodotto Solo-Trec un veicolo interamente alimentato dall'energia termica dell'oceano, in grado di muoversi più velocemente dei sistemi tradizionali e che ha compiuto oltre 300 immersioni dalla superficie dell'oceano fino ad una profondità di 1640 piedi. I ricercatori dicono che si era sempre sognata una macchina in grado di produrre più energia di quanta ne consuma e nello stesso tempo capace di correre a tempo indeterminato. Solo-trec è solo un prototipo utilizzato al largo delle isole Hawaiì per più di tre mesi ma secondo la Nasa sarebbe possibile creare una flotta di robot così autonomi e utilizzarli per qualsiasi esperimento o per controllare dati climatici sott'acqua.

Sulla terra ferma bisogna anche ricordare Very Light Car No. 98, costruita da Edison 2, la macchina che ha vinto i cinque milioni di dollari del premio messo in palio dalla X Prize Foundation ed ha un'efficienza di 102,5 miglia per gallone. Questa non è una macchina elettrica ma una vettura molto aerodinamica e che funziona con E 85, una miscela di benzina ed etanolo. 


Ma proprio la robotica in generale ha fatto passi da gigante nel 2010, ad esempio Willow Garage, una società ha deciso di prestare il suo personal robot 2 a undici società di tutto il mondo facendoli lavorare su progetti unici ed innovativi. Sicuramente, però quelli che hanno avuto un successo più immediato sono stati i robot di telepresenza, prodotti anche da Anybots, che possono servire a persone ed aziende ad evitare lunghi viaggi. 

martedì 21 dicembre 2010

Eclissi totale di luna nel solstizio d'inverno

Al mattino presto il 21 dicembre, un'eclissi lunare totale sarà visibile per gli osservatori del cielo. L'eclisse è visibile completamente in tutto il Nord America e Sud America mentre la maggior parte dell' Africa, Medio Oriente e l'India non avrà una vista di questo evento. Qui una mappa della Nasa che indica dove l'eclisse sarà geograficamente visibile.

Secondo la Nasa un eclissi lunare nel solstizio d'inverno, si sarebbe verificata l'ultima volta nel 1638, la prossima potrebbe esserci nel 2094. L'eclissi dovrebbe durare circa tre ore e mezzo. L'ombra della terra dovrebbe occultare la luna per 72 minuti. L'eclissi comincerà all'1.30 di mattina (le 7.30 in Italia), diventerà totale verso le 2.41 (le 8.41 in Italia) . Verso le 3.35 (le 9.35 in Italia) la luna assumerà un colore rosso acceso. Le eclissi di luna sono caratterizzate dall'allineamento di Sole, Terra e Luna, appunto con la Terra nel mezzo e c'è sempre la luna piena in un eclissi lunare. L L'ultima eclissi totale lunare si verificò nel 2008 e la prossima dovrebbe esserci nel 2014.

Altre informazioni su Wiki

venerdì 3 dicembre 2010

Scoperto un nuovo tipo di batterio che potrebbe ribaltare le leggi della vita

La Nasa in una conferenza stampa ha annunciato la scoperta di un nuovo tipo di batterio chiamato GFAJ-1, che è un membro di un gruppo di batteri, chiamato “ Gammaproteobacteria", trovato a Mono Lake nella California Settentrionale, nella zona dove sono stati trovati molti altri archeobatteri inusuali. Con il termine archeobatteri vengono definiti batteri che riescono a vivere in condizioni proibitive per gli altri, come gli alofili ed i termoacidofili.

Questo tipo di batterio, sorprendentemente riesce a sostituire, in caso di mancanza, il fosforo con l'arsenico e continuare a crescere ed a riprodursi. Questo ribalta le leggi sulle forme viventi che non importa quanto diverse possano essere ma si basano su sei elementi principali, fosforo, zolfo, carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Del resto non si può dimenticare che una delle teorie della nascita della vita sulla terra era proprio legata alla provenienza aliena dei primi microorganismi, magari arrivati sulla terra con delle meteoriti.

Wolfe-Simon,astrobiologo della Nasa ha detto che la scoperta di un microbo con un DNA così adattabile, costringe gli scienziati a mettere in discussione quello che hanno a lungo ritenuto come vero, ossia che tutta la vita è basata sugli stessi sei componenti.

Bisognerebbe a questo punto capire se magari, gli stessi studiosi abbiano trovato anche su Marte dei microorganismi di questo tipo, cosa che in effetti non è chiara. In ogni caso la scoperta porterà ad una profonda rivoluzione delle teorie sull'evoluzione della vita sulla terra ed anche della chimica organica, e della biochimica dove verranno studiati questi composti contenenti arsenico ed anche ovviamente della microbiologia.

domenica 31 ottobre 2010

Nasa: ritardato il lancio dello space shuttle Discovery

La navetta che avrebbe dovuto portare sei astronauti ed un robot umanoide sulla stazione spaziale, molto probabilmente partirà con un giorno di ritardo, a causa di fughe di elio ed azoto in alcune zone pressurizzate dello space shuttle.
 La navetta dovrebbe portare con sé un modulo che contiene materiali, pezzi di ricambio ed esperimenti e che doveva essere attaccato alla stazione spaziale.
Anche il robot umanoide di 300 libre, chiamato Robonat 2 o R2 dovrebbe essere lasciato come ospite fisso sulla navetta spaziale. Robonaut è stato progettato dalla Nasa e dalla General Motors ed ha una testa, un torso due braccia, delle mani e si muove su ruote. Le mani del robot soprattutto sono state rese molto somiglianti a mani umane in modo che possa impugnare attrezzi ed eseguire esperimenti, così da essere di valido supporto agli scienziati.
Questo in ogni caso è l'ultimo volo per Discovery, in quanto la Nasa si prepara a ritirare la sua flotta di space shuttle.

domenica 24 ottobre 2010

Acqua sufficiente per installare base lunare

Sappiamo che il presidente Obama avrebbe intenzione di abbandonare l'idea della creazione di una base umana sulla luna, eppure i risultati di un esperimento, durante il quale sono state mandate sonde a schiantarsi sul nostro satellite, hanno dimostrato che c'è una sufficiente quantità di ghiaccio nelle zone d'ombra della luna, tale da poter essere trasformato in acqua potabile e sostenere un insediamento umano.

 Per di più, gli scienziati hanno anche scoperto che c'è abbondanza di gas idrogeno, ammoniaca e metano sulla superficie lunare, che potrebbero essere utilizzati per produrre carburante, anche questo molto utile in caso di un insediamento. Le sonde, secondo la NASA, hanno determinato con il loro schianto la formazione di detriti che non avrebbero visto la luce per miliardi di anni e i ricercatori hanno appunto analizzato questi detriti scoprendo un'abbondanza di ghiaccio, che potrebbe essersi formato in passato in gran quantità. Inoltre altri materiali trovati in questi detriti suggeriscono che questi possano derivare da comete od asteroidi o da un ciclo dell'acqua attivo nelle ombre lunari. Questo vorrà dire, che si vedranno di nuovo astronauti saltellare sul suolo lunare? Bisognerà vedere se Obama cambierà idea.

domenica 17 ottobre 2010

Google Sky,Slooh e l'universo

Finora Google Sky riportava solo immagini di fonti di alto livello come Hubble, l'osservatorio spaziale, la Nasa ecc, ma il servizio non forniva la possibilità di accesso ad immagini di appassionati.
Ora, però, Google ha annunciato una partner-ship con Slooh camera, una società di New York che offre un servizio che dà la possibilità di esplorare lo spazio attraverso telescopi in tempo reale e concede l'accesso a migliaia di appassionati ed osservatori, che possono partecipare a missioni e scattare foto, ad esempio grazie ai dati forniti da Slooth, a Google Sky, sarà possibile vedere tutte le immagini di comete od eclissi.

 Slooh, fondata nel 2003 ha 50.000 iscritti, alcuni paganti, altri che accedono gratuitamente, ovviamente con limitazioni. Vedendo la sua home c'è scritto “ aiuta Slooh e Google Earth a mappare l'universo, scarica Google Earth e seleziona il livello Slooh da Sky ed al momento sono presenti 1.419.115 immagini e 3929 oggetti mappati. Infatti, sempre in home, vengono mostrate le prossime missioni, o le immagini più interessanti ad esempio c'è scritto “Alcuni dicono che Tucanae 47 è il cluster di stelle migliore nell'universo. Ma non è mai visibile dagli Stati Uniti o in Europa. Guarda le immagini con il telescopi localizzati in Cile ed Australia “

lunedì 11 ottobre 2010

Temperamento ansioso nei bambini: nuovi studi

Molti bambini dimostrano fin da piccoli un comportamento particolare quando incontrano sconosciuti o mostrano eccessiva apprensione, quando ad essi succede qualcosa e, se i sintomi sono molto chiari, si parla di temperamento ansioso, che potrebbe rappresentare un fattore di rischio per altri disturbi, tipo ansia e depressione che insorgerebbero più tardi. Gli psichiatri sono in grado di identificare la malattia, ma le cure sono difficili da sviluppare, perché la causa del temperamento ansioso è sconosciuta.

Ora è stata compiuta una ricerca dell' università del Wisconsin-Madison, in 238 giovani scimmie che ha portato ad individuare le zone del cervello iperattive durante il temperamento ansioso, alcune potrebbero avere una base genetica che spiega la loro attivazione. Infatti si sono scelte tutte scimmie di una stessa famiglia. In tal modo sarà possibile, in futuro, pensare ad una cura farmacologica. Gli scienziati hanno usato del glucosio radioattivo per vedere quali zone del cervello fossero interessate e queste sono state l'ippocampo e l'amigdala.
Soprattutto, quest'ultima sarebbe fondamentale per il temperamento ansioso e l'emozione, secondo i neuroscienziati.

domenica 10 ottobre 2010

Google: macchine guidate da robot in California


Alcune persone, guidando fra San Francisco e Los Angeles potrebbero aver incontrato delle Toyota Prius con un cilindro strano sul tetto. Ancora più strano, ad un occhiata più attenta, ci si poteva accorgere che non era seduto nessuno al posto del guidatore. Google sta lavorando ad un progetto e sue sono le macchine che girano. Questi veicoli utilizzano un software che è in grado di rilevare cosa c'è nei pressi dell'auto e prendere decisioni, tipo quelle che prenderebbe un umano alla guida. C'è sicuramente qualcuno che può prendere il controllo, se qualcosa va storto ma in tal modo le auto hanno guidato oltre 1000 miglia senza intervento umano e altre 140.000 con occasionale intervento dei tecnici.

Il sensore sul tetto del veicolo può eseguire la scansione di oltre 200 metri in tutte le direzioni per creare una mappa 3D nei dintorni della vettura. Ci sono, poi, una videocamera montata dietro il parabrezza, che aiuta alla visualizzazione di pedoni, segnali di stop, ciclisti, e semafori; tre dispositivi radar montati nel paraurti anteriore ed uno in quello posteriore ed un sensore nelle ruote che permette al sistema di visualizzare la vettura nella mappa 3D.

Oltre internet ,Google vorrebbe cambiare la società, non ci sarebbero più incidenti dovuti a persone ubriache o drogate che guidano, oppure altri dovuti ad errori di distrazione e colpi di sonno. Inoltre le macchine potrebbero essere progettate con materiale più leggero e consumare di meno. E' ovvio che il sistema dovrebbe funzionare meglio dei computer che spesso sono infettati da virus o crashano.

Il progetto nasce da un'idea di Sebastian Thrun, un ingegnere di Google e il co-inventore del servizio di mappatura Street View . Un progetto, comunque che nasce dall'idea di usare sistemi robotici per far sì che le strade siano più sicure e ridurre al contempo i costi energetici della nazione E' comunque un 'idea che sta a cuore anche a Larry Page , co-fondatore di Google, anche se per ora non si parla di operazioni di marketing.

venerdì 8 ottobre 2010

Errato il modello dominante per la formazione del sistema solare?

Nuove teorie tenderebbero a smentire l'ipotesi sulla formazione dei pianeti del sistema solare e soprattutto due idee sembrano particolarmente interessanti, quella di Brown dell'istituto di tecnologia di Pasadena e quella di Alex Parker, uno studente laureato in astronomia presso l'università di Victoria nella Columbia Britannica in Canada.

Entrambe le teorie, sono nate studiando la fascia di Kuiper, una regione che si estende fino a 50 UA dal sole e nella quale sono stati scoperti molti oggetti. Le due ipotesi, sono una a supporto dell'altra e soprattutto escluderebbero l'idea della crescita esponenziale dei pianeti da precursori più piccoli. Secondo Michael Brown la maggior parte degli oggetti presenti nella fascia di Kuiper si sarebbero formati per collisioni fra oggetti di pari taglia, modello che il ricercatore chiama, della crescita piramidale.

Questo perchè egli dice nella fascia di Kuiper ci possono essere corpi composti interamente di roccia e con densità superiore a 3 grammi per centimetro cubo e corpi invece, interamente ghiacciati con densità molto più bassa. Una posizione intermedia è occupata da Plutone con oltre 2 grammi per centimetro cubo. Se tutti i corpi si fossero creati per aggregazione avrebbero dovuto avere una densità molto più uniforme. Parker, inoltre, ha studiato i sistemi binari presenti nella fascia di Kuiper e lontani dal sole 6-7 miliardi di chilometri, Secondo una teoria, detta di Nizza,questi sistemi si sarebbero formati più vicino al sole dove potrebbe esere facilmente spiegata la loro crescita veloce, mentre poi sarebbero stati allontanati da drammatici cambiamenti, che avrebbero coinvolto le orbite dei pianeti, ad esempio Nettuno. Ma secondo Parker l'ipotesi non regge anche perchè oltre il 30% di questi oggetti sono binari e fra i più famosi ci sono Plutone e Caronte ma ce ne sono molti altri, che sarebbero stati distrutti se ci fossero stati eventi così distruttivi nella fascia di Kuiper.

 Quindi la teoria di Parker potrebbe confermare quella di Brown, anche se ipotizzare una formazione in situ, per gli oggetti della fascia di Kuiper dovrebbe poter essere spiegato con una loro formazione molto più veloce, di quella che la teoria classica prevede. L'idea però delle collisioni fra blocchi uguali del materiale di partenza della nebulosa protoplanetaria potrebbe far ipotizzare che siano giuste le teorie, che potrebbero rivoluzionare quelle classiche, anche se come dicono i ricercatori sono ancora in fieri.

domenica 26 settembre 2010

Con Google Earth trovato il cratere di un meteorite

Una ricerca effettuata nel 2008, con Google Earth, ha portato alla scoperta del cratere d'impatto di un meteorite metallico, chiamato cratere Kamil e quest'anno si è effettuata la spedizione per compiere rilevamenti in loco e raccogliere i residui di ferro e determinare l'età del cratere. In un periodo ancora imprecisato ma meno di 10.000 anni fa un meteorite che viaggiava alla velocità di 12000 km/h si è schiantato in una regione fra Egitto, Sudan e Libia. Il meteorite, un blocco di ferro di dieci tonnellate ha prodotto uno schianto visibile a 1000 km di distanza ed un foro in terreno roccioso di 16 metri di profondità e 42 metri di larghezza.

 Il cratere è rimasto indisturbato fin quando non è stato visto dal ricercatore Vincenzo De Michele con Google Earth sul suo PC. In seguito si è effettuata una spedizione composta da 40 membri italiani ed egiziani ed in parte finanziata dall'ESA .Il gruppo ha raccolto oltre 1000 kg di materiale ferroso, compreso un blocco di 83 Kg, che molto probabilmente si è staccato prima dell'impatto in quanto è stato trovato a 200 metri dal cratere.
Lo studio del cratere è di grande interesse anche perchè fa luce sul tipo d'impatto che possono avere i meteoriti metallici. Infatti, secondo i ricercatori i meteoriti metallici di dieci tonnellate non esplodono nell'atmosfera ma quando raggiungono la terra e provocano un cratere d'impatto.

Campo magnetico intergalattico primordiale

Secondo due fisici ci sarebbe un'altra traccia del Big Bang nell'universo, un campo magnetico primordiale che potrebbe determinare una sfocatura nell'energia proveniente dai buchi neri super-massicci, creando una specie di effetto alone. Se tale ipotesi fosse confermata, potrebbe contribuire a rivelare le origini del magnetismo nel cosmo.

I fisici Shin'ichiro Ando del California Institute of Technology di Pasadena e Alexander Kusenko della University of California, Los Angeles, hanno esaminato le immagini di buchi neri supermassicci raccolti dal telescopio spaziale a raggi gamma Fermi, alla ricerca di qualcosa che era stato sospettato da tempo ma mai osservato: la possibilità di un primordiale, campo magnetico intergalattico.
Alla fine i ricercatori hanno calcolato che un campo magnetico, con la forza di un quadrilione rispetto al campo magnetico terrestre ha interagito con i fotoni uscenti dai buchi neri super-massicci e questo fenomeno avrebbe distorto le loro energie creando proprio l'effetto alone che si nota nelle fotografie prese con il telescopio Fermi. Secondo altri ricercatori, lo studio è interessante ma il fenomeno, di cui è stata calcolata la forza, potrebbe essere provocato da un campo dovuto ad “inquinamento intergalattico” creato dalle stesse particelle ad alta energia emesse dai buchi neri intergalattici. In ogni caso, primordiale o no il campo magnetico esiste e crea appunto deviazioni dei fotoni.
 

lunedì 13 settembre 2010

Piume nei dinosauri prima di quanto si pensasse?

Alcuni dinosauri predatori fanno ritenere che le piume comparvero nei dinosauri molto prima di quanto si pensasse. La nuova specie, che ha fatto nascere questo dubbio si chiama, Corcovatus Concavenator, era lunga quattro metri e sarebbe vissuta nel Cretaceo, 130 milioni di anni fa.



La squadra dei ricercatori, guidata da Francisco Ortega ha ritrovato il fossile negli altipiani semi-aridi di Las Hoyas nella Spagna Centrale, un luogo che anticamente doveva assomigliare all'Everglades della Florida. Quello che ha colpito soprattutto, però i ricercatori, è stato l'aver visto sulle braccia del fossile, delle strutture come quelle che servono per inserire aculei o piume.
 
 Esiste già un ramo chiamato Coelurosauria che presenta piume e strutture ossee per inserirle e fra i suoi discendenti ci sono sia i dinosauri del tipo del velociraptor e del Tyrannosaurus Rex, che quelli da cui sono derivati gli uccelli. L'anomalia è che nel fossile trovato da poco, le ossa sono molto più simili al ramo dei predatori, quindi, se l'ipotesi di Ortega è giusta e poiché è difficile che tale caratteristica si sia sviluppata indipendentemente nei due gruppi, ciò vorrebbe dire che c'è stato, molto prima di quello che si pensasse, un predatore con piume, progenitore dei due gruppi.

Marte, una volta pieno di acqua e vulcani

Nuove ricerche basate sugli isotopi del carbonio presente nell'anidride carbonica e in quelli dell'ossigeno, fanno supporre che in tempi geologici recenti l'acqua abbia interagito con la superficie del pianeta e che ci sia stata anche attività vulcanica su Marte, in tempi non molto remoti.

 Parecchie informazioni derivano dai campioni di CO2 prese sul pianeta dalla sonda Phoenix che non è ora più operativa. Phoenix ha, però, accuratamente misurato gli isotopi presenti nella CO2 dell'atmosfera marziana. In base a questi dati, sembrerebbe che ci fosse acqua vicina allo zero sulla superficie del paese, mentre sorgenti calde, tipo quelle di Yellowstone, sarebbero state piuttosto rare.

Tutte le misurazioni sono state effettuate tramite uno strumento presente su Phoenix e chiamato evolve gas analyzer .In base alla percentuale di isotopi riscontrata, come dettto è risultato che Marte sia stato un pianeta molto più attivo di quello che si pensasse e ciò ha contribuito ad alimentare la sua anidride carbonica atmosferica, inoltre parte di quest'ultima, ha reagito con l'acqua presente sulla superficie, che era abbastanza abbondante da influenzare la composizione dell'atmosfera attuale.

Molti pianeti gioviani sono già distrutti

Brutte notizie per i cacciatori di Pianeti, soprattutto quelli gioviani caldi in quanto è molto probabile che la loro esistenza sia molto breve e questo spiegherebbe perchè non sono stati individuati pianeti in transito negli ammassi stellari. Molto probabilmente pianeti gioviani caldi, più vivici alla loro stella di 3 o 4 volte di quanto Mercurio sia vicino al sole, vengono poi risucchiati dalla stella e i loro ultimi istanti sono piuttosto drammatici in quanto le loro atmosfere sono strappate via dalla forza di gravità delle stelle.

 Il modello realizzato dai ricercatori farebbe, quindi, prevedere che oltre un terzo dei pianeti gioviani caldi vengono distrutti in cluster relativamente giovani, intorno al miliardo di anni. Quindi verrà effettuata una ricerca in cluster di diversa età e quelli più giovani dovrebbero avere, se l'ipotesi è giusta, molti più pianeti gioviani caldi rispetto ai cluster di età più avanzata. Mettendo poi in relazione l'età e la metallicità dei pianeti si potranno avere maggiori informazioni sulla loro formazione e sul loro persistere in vita.

mercoledì 8 settembre 2010

Si potrà individuare l'eruzione aliena di un vulcano?

Pochi mesi fa si è visto come un'eruzione vulcanica in Islanda ha provocato grossi problemi al traffico aereo per la cenere che aveva liberato eppure nello spazio ci sono corpi, come Io la luna di Giove in grado di produrre eruzioni molto più spaventose.



Gli scienziati si sono posti la domanda se essi fossero in grado di rilevare queste eruzioni aliene e la risposta è stata positiva, in quanto, studiando le eruzioni terrestri sanno che viene liberata una gran quantità di biossido di zolfo che rimane poi a lungo.
Oltretutto si sa che esistono pianeti giovani, chiamati "pianeti gioviani caldi" e quindi l'eruzione in uno di questi potrebbe rilasciare una spia atmosferica. Ad esempio l'eruzione del Pinatubo liberò oltre 17 milioni di biossido di zolfo nella stratosfera ( che si trova fra i 6-30 km, sopra la superficie terrestre) e l'eruzione del Tambora nel 1815, fu dieci volte più potente. Per cercare inoltre il biossido di zolfo vulcanico, gli studiosi utilizzeranno una tecnica chiamata “eclisse secondaria”


Secondo i ricercatori, vedere un'eruzione vulcanica su un pianeta extrasolare, potrebbe essere molto utile per scoprire se ci sono differenze od analogie tra le rocce.

L'8 settembre due asteroidi vicino alla luna

Oggi, due asteroidi di parecchi metri di diametro ed in due orbite indipendenti passeranno fra la terra e la luna e potranno essere visti anche con un telescopio amatoriale ma nessuno di essi potrà causare danni alla terra.

Questi sono stati individuati dal Catalina Sky Survey, nei pressi di Tucson, Arizona, domenica cinque settembre. L'asteroide 2010 RX30, di 10-20 metri passerà entro 0,6 distanze lunari (248 mila km) mentre l'asteroide 2010 RF12 di 10-14 metri, transiterà entro le 0,2 distanze lunari (79 mila Km).

Cosa attira le donne nell'uomo che balla?

Ogni animale, compreso l'uomo, ha i suoi codici atti a conquistare la sua femmina ad esempio i granchi ed i colibri. Ma uno psicologo Nick Neave della Northumbria University di Newcastle Upon Tyne, ha realizzato uno studio per individuare che tipo di movimento maschile nel ballo, impressionasse di più le donne. Poiché l'esperimento non sarebbe riuscito con modelli veri, perchè avrebbe colpito l'aspetto fisico, ha fatto muovere 38 studenti, creando però degli avatar con il computer, tutti uguali, in tal caso le donne dovevano essere per forza colpite solo dalle mosse.



Strano a dirsi i movimenti più importanti erano quelli che riguardavano, la testa, il collo ed il tronco.


I movimenti ben coordinati della testa, del collo e del tronco mostravano molto probabilmente creatività, associata a energia, ottimismo ed audacia.


Non credo proprio, però che se l'esperimento fosse stato invertito, gli uomini avrebbero preferito i movimenti della testa.

lunedì 6 settembre 2010

Vitamina D legata agli scompensi cardiaci

All'università di Groningen, nei Paesi Bassi, sono giunti all'importante conclusione che i tassi di sopravvivenza nei pazienti con scompensi cardiaci e scarsi livelli di vitamina D, sono più bassi rispetto a quelle persone che hanno normali livelli della vitamina.



L'importanza della vitamina D, che si attiva quando la pelle è esposta ai raggi ultravioletti del sole, è stata, da tempo, dimostrata in multipli fattori, in quanto le cellule hanno recettori per la vitamina D e la sua presenza può abbassare la soglia di rischio in malattie tipo il cancro, l'ipertensione, le malattie infettive croniche ed anche gli scompensi cardiaci. Ad esempio la tanto discussa cura Di Bella, per i tumori, è basata anche sulla somministrazione di vitamina D.


Ora, in base a queste ricerche, sembrerebbe che bassi livelli di vitamina D attivino il sistema angina-angiotensina (RAS) che è un sistema normativo fondamentale nello scompenso cardiaco.


Il motivo di questi bassi livelli, può essere ricercato nel fatto che i pazienti, costretti a letto od in casa, stanno poco a contatto della luce del sole, poi anche la pelle con l'età, essendo una malattia più diffusa in età avanzata, produce meno vitamina D. Inoltre, come terzo ed ultimo fattore, c'è da considerare che spesso gli scompensi cardiaci sono accompagnati da alterata funzionalità renale e ciò impedisce l'ultimo processo di attivazione della vitamina D che appunto avviene nei reni.


Questi bassi livelli, poi, come detto, attivano la RAS, che agisce sul volume e l'omeostasi della pressione sanguigna e provocano problemi più gravi, addirittura la morte. Urge, quindi evitare in malati di scompensi cardiaci, bassi livelli di vitamina D e questo può anche essere risolto con integratori ma anche con l' esposizione alla luce solare e mangiando pesce azzurro o uova.

domenica 5 settembre 2010

Sollecito a Barack Obama sulle scienze

Eric Lander, co-presidente, parlando ad una riunione del President’s Council of Advisors on Science and Technology (PCAST), ha evidenziato che il paese ha bisogno di più scuole specializzate che si focalizzino su scienza, tecnologia, matematica ed ingegneria Sempre secondo Lerner l'uso efficace della tecnologia significa molto più che dare i computer nelle scuole. Il fatto è che il governo federale fornisce solo l'8% del finanziamento totale per l'istruzione elementare e secondaria, tuttavia, significa che deve lavorare a stretto contatto con gli Stati per raggiungere questi e altri obiettivi.



Lander ha detto che il rapporto elogia gli sforzi, dei singoli Stati, nell' adottare norme comuni in materie fondamentali per garantire che il diploma di scuola superiore rappresenta un analogo livello di conoscenza da parte degli studenti in ogni stato. Egli ha anche espresso la speranza che l'insegnamento delle scienze venga potenziato, come già fatto con la lettura e la matematica in cui molti stati hanno accettato standard comuni.


Mah chissà se il discorso sarà percepito anche dalla Gelmini in Italia, liberando definitivamente gli studenti, che anche quest'anno hanno mostrato le loro preferenze da lingue morte, tipo il latino ed il greco?

Studio approfondito della supernova 187A con Hubble

Su Science in questi giorni è uscito uno studio di ricerca, compiuto analizzando i risultati che, il telescopio spaziale Hubble, ha inviato della supernova 187A, che si trova nella Grande Nube di Magellano. Il team francese che ha pubblicato la ricerca ha detto che la supernova è circondata da un anello di detriti buttato fuori, probabilmente 20.000 anni prima che la stella esplodesse.



Le Supernovae hanno un ruolo importante nella evoluzione delle galassie, perché immettono una massiccia quantità di energia nell'ambiente, e sono la fonte di elementi più pesanti ad esempio il ferro, Quindi ricerche di questo tipo sono d'importanza fondamentale per capire come le supernovae possano influenzare l'ambiente circostante.


Ad esempio si pensava che la luce visibile ed ultravioletta che dovevano provenire entrambe da atomi d'idrogeno, eccitati dalle onde d'urto, avessero la stessa velocità, invece i dati dimostrano che la velocità della radiazione ultravioletta è superiore a quella visibile. Per questo fenomeno gli studiosi hanno ipotizzato che il gruppo di detriti emetta esso stesso luce nell'ultravioletto e che sia ricacciata verso l'osservatore dal gas emesso dalla supernova. Questo fa capire quanto poco si sa e come, invece sia importante capire la chimica negli impatti fisici delle supernove.


vediamoci tanto un video sull'esplosione di una supernova
a questo link http://www.youtube.com/watch?v=TOn7MNA_A1k&NR=1

domenica 29 agosto 2010

Scoperta stella con ciclo magnetico simile al sole

Con un nuovo metodo di analisi, ossia monitorando le onde sonore della stella, un gruppo internazionali di scienziati del National Center for Atmospheric Research (NCAR )



ha scoperto una stella, nota come HD49933, che si trova a 100 anni luce dalla terra, nella costellazione dell'Unicorno, che presenta aree d'intensa attività magnetica sulla sua superficie e quindi “macchie stellari”, simili alle macchie solari.


Il nuovo metodo chiamato “sismologia stellare” permetterà agli scienziati di esaminare centinaia di stelle valutando la loro possibile accoglienza per forme di vita tipo la nostra.


Conoscere bene i differenti cicli magnetici delle stelle, porterà inoltre a sapere più cose anche riguardo al ciclo di undici anni del sole e quindi sarà possibile in futuro prevedere meglio le tempeste geo-magnetiche che possono causare gravi perturbazioni alle reti elettriche e a quelle delle comunicazioni.

Keplero trova nuovo sistema planetario

La sonda Keplero che è alla ricerca di nuovi sistemi solari e pianeti simili alla terra, a circa 26 milioni di chilometri da noi, dopo sette mesi di osservazione di oltre 156.000 stelle, ha trovato una stella chiamata Keplero 9.

Intorno a questa stella ruotano due pianeti con massa simile a Saturno, il pianeta Keplero 9b, più grande e più vicino alla stella con un orbita di 19 giorni e quello chiamato Keplero 9c, con un'orbita di 38 giorni.

 Ci potrebbe anche essere un terzo pianeta ancora più vicino alla stella, con un raggio 1,5 volte quello della terra, ma questo dato deve essere ancora confermato.

Svelata la struttura dell'adenovirus

Dopo oltre dieci anni di studi gli scienziati dell'istituto di ricerca Scripps, hanno ricostruito la struttura di un adeno-virus umano.La conoscenza approfondita del virus, che provoca infezioni respiratorie, tra cui il comune raffreddore, sintomatologie agli occhi e disturbi gastro-enterici potrà portare a nuove terapie geniche e a farmaci anti-virali più efficaci. Anche se la struttura di altri virus era stata evidenziata con la cristollagrafia a raggi X, questo è il più grande, svelato fino ad oggi. L'adenovirus è di 150 megadaltons e contiene circa un milione di aminoacidi. Questo micro-organismo, scoperto nel 1950, può rappresentare un rischio per bambini ed anziani e attualmente non ci sono farmaci. Inoltre, la sua stabilità e la sua capacità di infettare cellule diverse portano i ricercatori ad usarlo nell'ingegneria genetica e la speranza è che possa diventare un vettore di sostanze curative da far entrare dentro cellule malate.


Ad esempio uno dei ricercatori, Nemerow, ha detto che l'adenovirus era stato usato nel trattamento della fibrosi cistica, solo che poi l'esperimento è fallito perchè non si conoscevano bene le interazioni virus-cellula ospite. Il virus, continua ad essere usato in varie sperimentazioni sulla cura del cancro e delle malattie cardio-vascolari.


Gli scienziati hanno usato la cristallografia a raggi X, che consiste nel produrre grandi quantità di virus, cristallizzarlo e poi colpire i cristalli ottenuti con raggi X e dal modello della diffrazione, si ricostruisce la struttura del virus.


Sembra semplice ma il loro lavoro è durato dodici anni, prima non riuscivano ad ottenere cristalli, poi questi non mostravano diffrazione ai raggi X e sono passati ad una cristallizzazione robotica per conoscere le condizioni con le quali ottenere cristalli perfetti e poi altri problemi, fino al successo.


Ora conoscono i punti forti del virus ma anche le zone, dove è poco legato e si smonta quando entra nella cellula ospite, realmente un grande lavoro di ricerca.